La somma teosofica e la riduzione teosofica
Corre l'anno 1786, siamo a Braunschweig, una città nel ducato di Brunswick-Lüneburg (oggi Bassa-Sassonia, in Germania). Un bambino di 9 anni, figlio unico di una famiglia tedesca di bassa estrazione sociale, si è recato a scuola per seguire le lezioni del giorno.
Figura 1: la casa in cui nacque Gauss |
La classe è irrequieta e l'insegnante di matematica assegna agli studenti un esercizio per calmarli: calcolare la somma dei primi 100 numeri. Il ragazzo si mette al lavoro e dà il risultato quasi immediatamente, sorprendendo il docente, J.G. Büttner, e il suo assistente, Martin Bartels [1]. Quel bambino si chiama Johann Friedrich Carl Gauss ed è destinato a diventare uno tra i più influenti matematici della modernità.
Figura 2: ritratto di Gauss.
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$$\begin{array}{cccccc} & 1 & 2 & ... & 99 & 100 \\ + & 100 & 99 & ... & 2 & 1 \\ \hline & 101 & 101 & ... & 101 & 101 \end{array}$$
Sommando tutti i numeri da \(1\) a \(100\) due volte si ottiene 100 volte \(101\):
\(\quad 2\cdot (1+2+...+99+100) = 1+2+...+99+100+1+2+...+99+100=\)\(\quad \underbrace{(1+100)}_{=101}+\underbrace{(2+99)}_{=101}+...+\underbrace{(99+2)}_{=101}+\underbrace{(100+1)}_{=101}=100\cdot 101=10100\)
Quindi, la somma di tutti i numeri da \(1\) a \(100\) doveva essere la metà di \(10100\):
\(\quad 1+2+...+99+100 = \dfrac{2\cdot (1+2+...+99+100)}{2} = \dfrac{10100}{2}=5050\)
Sommare i primi \(n\) numeri naturali [ torna al menu ]
Si può generalizzare il processo che genialmente ha scoperto Gauss? Supponiamo di voler sommare i primi \(n\) numeri naturali, escludendo \(0\).
\(\quad\sum\limits_{a=1}^{n} a\)
Come Gauss poniamo i numeri da \(1\) a \(n\) sulla prima riga di una tabella, i numeri da \(n\) a \(1\) sulla seconda riga e sommiamo le colonne:
$$\begin{array}{cccccc} & 1 & 2 & ... & n-1 & n \\ + & n & n-1 & ... & 2 & 1 \\ \hline & n+1 & n+1 & ... & n+1 & n+1 \end{array}$$
Il risultato che si ottiene per ogni somma è \(n+1\). A questo punto, possiamo calcolare il doppio della somma dei numeri da \(1\) a \(n\), che sarà pari a \(n\) volte \(n+1\):
\(\quad2 \sum\limits_{a=1}^{n} a = n (n+1)\)
In conclusione segue che la somma dei primi \(n\) numeri naturali (non nulli) sia pari a
$$\sum\limits_{a=1}^{n} a = \dfrac{n (n+1)}{2}$$
Quest'equazione può essere verificata anche per induzione su \(n\).
- Dimostriamo che \(P(1)\) è vera. $$P(1)\colon \sum\limits_{a=1}^{1} a = 1 = \dfrac{1 (1+1)}{2} $$
- Dimostriamo che \(P(n) \Rightarrow P(n+1) \). $$P(n+1) \colon \sum\limits_{a=0}^{n+1} a = \sum\limits_{a=0}^{n} a + n + 1 = \dfrac{n (n+1)}{2} + n + 1 =$$$$ \dfrac{n (n+1) + 2(n+1)}{2} = \dfrac{(n + 1) ((n+1)+1) }{2} $$
La somma teosofica [ torna al menu ]
Figura 3: busto di Pitagora |
\(\quad S(n) = \sum\limits_{a=1}^{n} a\)
con tutti i numeri naturali che lo precedono si chiama somma teosofica [3]. Il risultato della somma è quello scoperto da Gauss e dimostrato nel capitolo precedente. Gauss, ad esempio, calcolò la somma teosofica di \(100\):
\(\quad S(100) = \sum\limits_{a=1}^{100} a = \dfrac{100(100+1)}{2}=5050 \)
Una particolarità della somma teosofica è che, nota la somma teosofica \(S(n)\) di \(n\), la somma teosofica \(S(n+1)\) di \(n+1\) è \(S(n)+n+1\). Infatti:
\( \quad S(n+1) = \sum\limits_{a=1}^{n+1} a = \underbrace{\sum\limits_{a=1}^{n} a}_{=S(n)} + n +1 = S(n) + n + 1 \)
Utilizzando l'esempio precedente, la somma teosofica di \(101\) è
\(\quad S(101) = S(100) + 101 = 5151 \)
Figura 4: Pitagora nell'affresco Scuola di Atene di Raffaello Sanzio, 1509-1511. |
La prima somma teosofica risale storicamente a Pitagora, il fondatore di una delle più importanti scuole di pensiero dell'umanità: la Scuola pitagorica. La tetrattide (dal greco τετρακτύς), anche nominata sacra decade, è la somma teosofica del numero \(4\), il cui risultato è \(10\):
\(\quad S(4) = \sum\limits_{a=1}^{4} a =\)\( 1+2+3+4 = 10 \)
Tale somma rappresenta la particolarità della tetrattide: il numero \(10\) può essere ottenuto disponendo in successione i numeri \(1\), \(2\), \(3\) e \(4\), ottenendo un triangolo equilatero, come in Figura d'intestazione. Per questo motivo la tetrattide era ritenuta sacra dai pitagorici, tanto da prestar giuramento su di essa. [2]
La riduzione teosofica [ torna al menu ]
Definizione e proprietà [ torna al menu ]
La riduzione teosofica, invece, consiste nel sommare iterativamente le cifre di un numero naturale fino a ottenere un numero a un'unica cifra, anch'esso naturale. [3] Ad esempio, la riduzione teosofica \(R(4532)\) di \(4532\) è \(5\).
\(\quad R(4532) = 5\)
Si ottiene iniziando a sommare le cifre che lo compongono: \(4+5+3+2=\)\(14\). Ora, iteriamo il processo col numero ottenuto: \(1+4=5\). Abbiamo ottenuto un numero a una cifra e continuare il processo non avrebbe senso. Giungiamo alla conclusione che \(5\) sia la riduzione teosofica di \(4532\).
Si noti che per qualsiasi numero \(n\) la sua riduzione teosofica \(R(n)\) è sempre un numero naturale compreso tra \(0\) e \(9\). In particolare, \(0\) è l'unico naturale con riduzione teosofica nulla. In termini matematici:
\(\quad \forall n \in\mathbb{N} \quad R(n) \in \{0,1,...,9\} \wedge \left(R(n)=0 \Leftrightarrow n=0\right)\)
È intuitivo capirne il motivo, ma ecco la dimostrazione. Ogni numero naturale \(n_1\) in base \(10\) è composto dall'accostamento di \(m_1 \in \mathbb{N}\) cifre \(a_{m_1},a_{{m_1}-1}, ... ,\)\( a_2,a_1 \) che rappresentano le unità, le decine, le centinaia, etc., con \(m_1 \neq 0\).
\(\quad n_1=a_{m_1}a_{{m_1}-1}...a_2a_1\)
Ogni cifra \(a_i\) è a sua volta un numero naturale compreso tra \(0\) e \(9\). La prima iterazione della riduzione teosofica su \(n_1\) (ovvero, la prima somma delle sue cifre) è pari a un altro numero naturale, anch'esso composto da un certo numero \(m_2 \in\mathbb{N} \) di cifre \(b_{m_2},b_{{m_2}-1}, ... , b_2, b_1 \), con \(m_2 \neq 0 \), ognuna compresa tra \(0\) e \(9\):
\(\quad \sum\limits_{i=1}^{m_1} a_i = n_2 =b_{m_2}b_{{m_2}-1} ... b_2b_1 \)
Alla \(j\)-esima iterazione otterremo
\(\quad \sum\limits_{i=1}^{m_j} a_i = n_{j+1} = b_{m_{j+1}}b_{{m_{j+1}}-1}...b_2b_1 \)
dove \(n_j=a_{m_j}a_{{m_j}-1}...a_2a_1\) è il \(j\)-esimo numero ottenuto, su cui va applicata la \(j\)-esima iterazione.
Quindi, indichiamo con \(n_{j+1}\) il numero ottenuto alla \(j\)-esima iterazione sommando le cifre di \(n_j\). Per ogni passo \(j\) il numero \(n_{j+1}\) è minore o uguale del suo precedente \(n_j\) ed è uguale se e solo se \(n_j\) è composto da una sola cifra, ovvero se \(n_j\) è la riduzione teosofica di \(n_1\), da cui siamo partiti.
\(\quad \forall j \in \mathbb{N} \quad n_j \ge n_{j+1} \wedge ( n_j = n_{j+1} \Leftrightarrow n_j = R(n_1) )\)
Questo perché:
- se \(n_j\) ha più di una cifra (cioè, \(m_j \neq 1 \)): \(n_j = a_{m_j}a_{{m_j}-1}...a_2a_1 = \sum\limits_{i=1}^{m_j} a_i\cdot 10^{i-1} \gt \sum\limits_{i=1}^{m_j} a_i = n_{j+1} \);
- se \(n_j\) ha solo una cifra (cioè, \(m_j = 1 \)): \(n_j = a_1 = \sum\limits_{i=1}^{1} a_i = n_{j+1} \) e, pertanto, \(n_j = R(n_1)\).
Dunque, la funzione \(n_j \longmapsto m_j\) che associa a ogni \(j\)-esimo numero ottenuto \(n_j \) il suo numero di cifre \(m_j\) è decrescente. È possibile che \(n_{j+1} \) abbia lo stesso numero di cifre del numero \(n_j \) da cui discende. Ad esempio, se \(n_j = 73 \), si ha \(n_{j+1} =10 \). Quindi, \(\{m_j\}_{m_j \in\mathbb{N}}\) non è una successione strettamente decrescente.
Ora, ci si chiede se esista un numero \(n_p\) tale che per ogni \(k \gt p\) il numero \(n_k\), ottenuto dalla somma delle cifre di \(n_{k-1}\), ha lo stesso numero \(m_k\) di cifre di \(n_p\). In breve: è possibile che a un certo punto il numero di cifre dei numeri ottenuti sia costante?
Due numeri naturali \(a\) e \(b\) hanno lo stesso numero di cifre se e solo se hanno lo stesso ordine di grandezza. Se un tale numero \(n_p\) esiste, dev'essere
\(\quad \forall k \gt p \quad n_{k} = \sum\limits_{i=1}^{m_{k-1}} a_i \ge 10^{m_p-1}\)
Essendo \(n_k \in \mathbb{N}\) e \(n_k \gt n_{k+1}\) per ogni \(k \gt p\), è impossibile che la somma \(\sum_{i=1}^{m_{k-1}} a_i\) si mantenga al di sopra di (o al massimo pari a) \(10^{m_p-1}\), a meno che \(m_p=1\).
Pertanto, è nella successione \(\{m_j\}\) individuabile una sottosuccessione \(\{\mu_j\}\) formata da elementi di \(\{m_j\}\) tali che \(\{\mu_j\}\) è strettamente decrescente.
Poiché il dominio della funzione \(n_j \longmapsto \mu_j\) è chiuso e limitato (dal momento che \(n_j\in \{R(n_1),...,n_1\}\) per ogni \(j\in\mathbb{N}\)) e \(\{\mu_j\}\) è una successione strettamente decrescente, per il teorema di Weierstrass \(n_j \longmapsto \mu_j\) converge. La successione convergerà al suo minimo, pari a \(10^{m_p-1}\) per \(m_p=1\), ossia \(1\).
In conclusione, la successione \(\{n_j\}\), anch'essa strettamente decrescente per valori \(n_j\) minori della riduzione teosofica e definita su un insieme \(\{R(n_1),...,n_1\}\) chiuso e limitato, converge al valore della riduzione teosofica \(R(n_1)\), che abbiamo dimostrato avere una sola cifra.
Resta da dimostrare che \(\left(R(n)=0 \Leftrightarrow n=0\right)\). Si supponga di essere arrivati all'ultima iterazione prima di ottenere \(R(n)\). Essa sarà una somma del tipo
\(\quad R(n) = \sum\limits_{i=1}^{m} a_i \)
dove \(m\) è il numero di cifre \(a_m,...,a_1\) che compongono il naturale ottenuto nella penultima iterazione. Essendo \(a_m,...,a_1 \in \mathbb{N}\), la somma \(\sum_{i=1}^{m} a_i\) è nulla se e solo se tutti gli addendi sono nulli, ovvero se e solo se \(n=0\).
La riduzione teosofica in numerologia [ torna al menu ]
Abbiamo visto che qualsiasi numero naturale \(n\), escluso \(0\), ha riduzione teosofica \(R(n)\) compresa tra \(1\) e \(9\). Ora, osserva nella tabella sottostante la somma teosofica dei numeri da \(1\) a \(9\) e, poi, la riduzione teosofica delle corrispettive somme teosofiche.
$$\begin{array}{ccc} \text{Numero} & \text{Somma teosofica} & \text{Riduzione teosofica} \\ \hline 1 & 1 & 1 \\ 2 & 3 & 3 \\ 3 & 6 & 6 \\ 4 & 10 & 1 \\ 5 & 15 & 6 \\ 6 & 21 & 3 \\ 7 & 28 & 1 \\ 8 & 36 & 9 \\ 9 & 45 & 9 \end{array}$$
Noti qualcosa? Le riduzioni teosofiche sono sempre \(1\), \(3\), \(6\) o \(9\), ossia un multiplo di \(3\) (ovviamente minore di \(10\)). In particolare, le tre triplicità
\(\quad 1\) \(3\) \(6\) – \(1\) \(6\) \(3\) – \(1\) \(9\) \(9\),
che costituiscono la sequenza delle riduzioni teosofiche, sono denominate enneade, in riferimento a un gruppo di nove divinità della mitologia egizia venerate a Eliopoli.
Figura 5: l'Enneade della mitologia egizia. Dettaglio di una parte del Papiro di Ani, British Museum. |
Se si continua a ridurre teosoficamente i numeri maggiori di \(9\), l'enneade continua a ripetersi invariata. Pertanto, ogni numero naturale può essere ricondotto a uno dei quattro numeri dell'enneade secondo un preciso ordine. Conseguentemente, i filosofi dell'antichità pensavano che ogni fenomeno della realtà potesse essere ricondotto a questa sequenza di nove numeri.
Riferimenti [ torna al menu ]
[1] Carl Friedrich Gauss - Wikipedia. (14 luglio 2021). Wikipedia, L'enciclopedia libera. Tratto il 23 ottobre 2021, 12:40.
[2] Tetraktys - Wikipedia. (21 febbraio 2021). Wikipedia, L'enciclopedia libera. Tratto il 23 ottobre 2021, 13:19.
[3] Somma teosofica - Wikipedia. (16 febbraio 2020). Wikipedia, L'enciclopedia libera. Tratto il 23 ottobre 2021, 18:54.
Fonte delle immagini [ torna al menu ]
Figura d'intestazione: Di User:Jossifresco - Hemenway, Priya – Divine Proportion pp.63, Sterling Publishing, ISBN 1-4027-3522-7, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1074994.
Figura 1: Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=633180.
Figura 2: Di Gottlieb Biermann - Gauß-Gesellschaft Göttingen e.V. (Foto: A. Wittmann)., Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=57629.
Figura 3: Di Sailko - Opera propria, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=30964930.
Figura 4: Di Raphael - Detail from File:La scuola di Atene.jpg, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=43409589.
Figura 5: Di Buchsweiler - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=19491543.
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