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Lo studio di funzione

Cos'è e a cosa serve lo studio di funzione?  Lo studio di funzione è un importante strumento dell'analisi matematica per poter comprendere al meglio le caratteristiche di una funzione. Ne discende che chiunque lavori nell'ambito delle scienze esatte deve padroneggiare l'abilità di studiare una funzione. In questo post vedremo come si fa uno studio di funzione, a una o più variabili, portando due esempi. Inoltre, vedremo in qual modo lo studio di una funzione possa essere applicato a un caso reale. Studio di funzione: come si fa? Lo studio di una funzione reale a variabili reali deve passare per i seguenti passi in modo ordinato: Dominio e l'immagine : ponendo le condizioni di esistenza della funzione \(f:D \rightarrow C\) si può comprendere quale sia il suo dominio naturale \(D\). Inoltre, non meno importante è studiare quale sia l'immagine \(\text{Im}\), che può darci utili informazioni. Simmetrie : cerchia

La teoria dei gruppi

Alle basi della matematica moderna: i gruppi

Figura 1: ritratto di Évariste
Galois a 15 anni.
La teoria dei gruppi, di cui Évariste Galois è considerato il padre, nacque nel XIX secolo per lo studio delle equazioni polinomiali. Grazie ai lavori di Galois, Paolo Ruffini e Niels Henrik Abel dimostrarono il teorema di Abel-Ruffini, secondo cui non esistono soluzioni generali espresse tramite radicali di un'equazione polinomiale di grado maggiore o uguale a \(5\).

Sommario

  • Definizioni e proprietà
    • Definizione
    • Permutazioni e gruppo simmetrico
  • Fondamenti di teoria dei gruppi
    • Omomorfismo e isomorfismo
    • Sottogruppo e generatore
    • Classe laterale
    • Sottogruppo normale
    • Gruppo quoziente
    • Gruppo ciclico
  • Operazioni
    • Prodotto diretto e semidiretto
    • Prodotto libero
  • Presentazione di un gruppo
    • Gruppo libero
    • Presentazione
  • Riferimenti
  • Immagini

Definizioni e proprietà

Definizione

Sia \(G\) un insieme in cui sia definita un operazione binaria \(*\). Se quest'operazione è una funzione associa a due elementi  \(a,b \in G\) un elemento \(a*b \in G\) per cui sono soddisfatte le seguenti proprietà [1]:

  • Associatività: \(\forall a,b,c \in G \mspace{5mu} (a*b)*c=a*(b*c)\).
  • Elemento neutro \(n\): \(\forall a \in G \mspace{3mu} \exists! n\in G: a*n=n*a = a \). L'elemento neutro è unico. Infatti, siano \(n\) e \(m\) elementi neutri di \(G\). Si ha \(n = n*m = m\). A volte si indica l'elemento neutro con \(1_G\)
  • Elemento inverso \(a^{-1}\): \(\forall a \in G \mspace{3mu} \exists! a^{-1}\in G: a*a^{-1}=a^{-1}*a = n \). Anche l'elemento inverso è unico per il gruppo. Infatti, dati due elementi neutri \(a^{-1}\) e \(b^{-1}\), grazie alla proprietà associativa si ha \(a^{-1} = a^{-1}*n=a^{-1}*(a*b^{-1})=(a^{-1}*a)*b^{-1}=b^{-1}\).

\(G\) si dice gruppo.

Esistono due tipi di notazione frequentemente usate.

  • Nella notazione moltiplicativa il simbolo di operazione \(*\) viene omesso, scrivendo \(a*b\) semplicemente come \(ab\). In tal caso si usa \(1_G\) per indicare l'elemento neutro.
  • Nella notazione additiva il simbolo di operazione \(*\) viene indicato con il più \(+\), scrivendo \(a*b\) come \(a+b\). In questa notazione si usa \(0_G\) per indicare l'elemento neutro.

Se anche la proprietà commutativa \(\forall a,b \in G \mspace{5mu} a*n=n*a \) è rispettata, il gruppo si dice abeliano. La cardinalità \(|G|\) del gruppo \(G\) si chiama ordine del gruppo. In base all'ordine i gruppo si classificano in

  • finito, se l'ordine è finito;
  • infinito, se l'ordine è infinito.

Siano \(a\in G\) e \(z \in \mathbb{Z}\). Le potenze nel gruppo sono definite in modo ricorsivo come segue [1]:

  • \(a^0 = n\)
  • \(a^z=a*a^{z-1} = \left(a^{-1}\right)^z\)

Dato un luogo geometrico, le sue simmetrie formano un gruppo che rientra nell'insieme dei gruppi di simmetria [1]. Ad esempio, il gruppo di simmetria di un tetraedro ha 24 elementi.

Figura 2: le simmetrie di un tetraedro sono 24: l'identità, 11 rotazioni intorno ad un asse, 6 riflessioni rispetto ad un piano e 6 composizioni di rotazioni e riflessioni.

Le simmetrie di un quadrato formano un gruppo di 8 elementi:

Figura 3: le 8 simmetrie del quadrato.

Un altro esempio di gruppo sono le mosse del cubo di Rubik, chiamato gruppo del cubo di Rubik [1].

Permutazioni e gruppo simmetrico

Figura 4: permutazioni
delle lettere A, B e C.
Prendiamo l'insieme delle lettere \(A = \{e,d,a,n,t\}\). Usante gli elementi di \(A\) si può comporre la parola "tenda". Riorganizzando l'ordine delle lettere possiamo ottenere una seconda parola diversa: "Dante". In generale, dato un insieme \(A\) di cardinalità \(n\), si dice permutazione l'ordine in successione degli elementi di \(A\). In termini matematici, la permutazione è una funzione biiettiva \(p:A \rightarrow A\). Il numero delle permutazioni possibili di \(A\) è pari a \(n!\).

Dato un insieme \(A\), il gruppo delle permutazioni degli elementi di \(A\) si chiama gruppo simmetrico. Solitamente viene indicato con \(S(A)\) o \(\text{Sym}(A)\) [1]. Il più importante gruppo simmetrico è \(S_n\), formato dalle permutazioni dei naturali \(1,...,n\).

Ad esempio, sia \(X = \{\text{A},\text{B},\text{C}\}\) l'insieme delle lettere A, B e C. Il gruppo simmetrico è 

\( \quad S(X)=\{\text{ABC}, \text{BCA}, \text{CAB}, \text{ACB}, \text{BAC}, \text{CBA}\}\)

I gruppi simmetrici di ordine maggiore di due non sono abeliani.

Fondamenti di teoria dei gruppi

Omomorfismo e isomorfismo

Dati due gruppi \((G,*)\) e \((H,\cdot)\), si definisce omomorfismo di tali gruppi la funzione \(f:G \rightarrow H\) compatibile con le strutture di \(G\) e \(H\).

La condizione di compatibilità equivale a chiedere che valga la condizione 

\( \quad \forall a,b \in G \mspace{5mu} f(a*b) = f(a) \cdot f(b)\)

In particolare, se \(f\) è un omomorfismo, allora

  • \(f(1_G) = 1_H\)
  • \(f(a^{-1})= (f(a))^{-1}\)

Se l'omomorfismo \(f\) è biiettivo, allora si definisce isomorfismo. Intuitivamente, due gruppi isomorfi si possono considerare due facce della stessa medaglia.

Sottogruppo e generatore

Sia \((G,*)\) un gruppo. Un sottoinsieme \(W\) di \(G\) che risulta essere un gruppo rispetto all'operazione  binaria ereditata da \(G\) si dice sottogruppo, si indica come \(\left(W, \ast_{|W \times W}\right)\) e si scrive \(W \leq G\) (o \(W \lt G\), se \(W\) è strettamente contenuto in \(G\)). 

In particolare, \(W\) è un sottogruppo se

  1. \(1_G \in W\);
  2. \(W\) è chiuso rispetto a \(*\).

Ad esempio, i numeri interi divisibili per un naturale \(n\) formano un sottogruppo di \(\mathbb{Z}\), denotato con \(n\mathbb{Z}\). 

Figura 5: sottogruppi del gruppo di simmetria del quadrato.

È possibile che un sottoinsieme \(S\) di \(G\) non sia un sottogruppo. \(S\) in ogni caso è il generatore di un sottogruppo \(K\) di \(G\) formato da tutti i prodotti degli elementi \(s \in S\) e degli inversi \(s^{-1}\). Ad esempio \(S = \{2\}\) genera \(2\mathbb{Z}\), l'insieme dei numeri interi divisibili per \(2\).

Ogni elemento \(g\) di un gruppo moltiplicativo \(G\) genera un sottogruppo \( K = \{...,g^{-2},g^{-1},g^0=1_G,g^1,g^2,...\}\). L'ordine di \(K\) è pari al minimo numero naturale \(n \neq 0\) tale che \(g^n = 1_G\) ed è per definizione l'ordine dell'elemento \(g\). È possibile che tale \(n\) non esista, quindi \(n = \infty\). Se \(G\) è un gruppo additivo, \(n\) deve verificare la condizione \(ng = 0_G\).

Classe laterale

Dato un sottogruppo \(K\) del gruppo \(G\), si definiscono la

  • classe laterale sinistra \(gK = \{g*k : k \in K \} \)
  • classe laterale destra \(Kg = \{k*g : k \in K \} \)

Le classi laterali possono essere pensate come una traslazione di \(K\) per un elemento \(g \in G\) verso destra o sinistra e costituiscono una partizione di \(G\). Due qualsiasi classi laterali sinistre (destre) \(g_1K\) e \(g_2 K\) coincidono se e solo se \(g_1^{-1}g_2 \in K\) e hanno la stessa cardinalità. 

Sottogruppo normale

Se \(G\) non è abeliano, è possibile che le classi laterali sinistre e destre non coincidano, ovvero è possibile che

\( \quad \exists g \in G: gK \neq gK \)

Se \(gK=Kg\) per ogni elemento \(g\) di \(G\), \(K\) si dice sottogruppo normale di \(G\) e si scrive \(K \trianglelefteq G\).

$$ K \trianglelefteq G \Leftrightarrow \forall g\in G \mspace{5mu} gK=Kg $$

Se \(K\) è un sottogruppo normale, allora non ha senso distinguere le classi laterali in destre e sinistre.

Se \(G\) è abeliano, tutti i sottogruppi \(K\) sono normali.

Dato un gruppo \(G\), sono sottogruppi normali sé stesso e \(\{n\}\), con \(n\) l'elemento neutro di \(G\). Quest'ultimo viene chiamato sottogruppo banale.

Se un gruppo \(G\) non contiene sottogruppi normali a parte il sottogruppo banale e sé stesso, si dice gruppo semplice.

Gruppo quoziente

Sia \(K\) un sottogruppo normale di \(G\). Si definisce gruppo quoziente \(G/_K\) l'insieme delle classi laterali

$$ G/_K = \{gK : g\in G\} $$

dotato di un'operazione \(\cdot\) ereditata dal gruppo \(G\):

$$ g_1K \cdot g_2 K = (g_1 \cdot g_2)K $$

Nota che 

  • la funzione \(f: G \rightarrow G/_K\) tale che \(f(g)=gK\) è un omomorfismo.
  • \(nK=K\), dove \(n\) è l'elemento neutro di \(G\), è l'identità di \(G/_K\).
  • \(g^{-1}K\), dove \(g^{-1}\) è l'elemento inverso di \(g \in G\), è l'inverso di \(gK\).

Gruppo ciclico

Si dice ciclico il gruppo \(C_n\) che è generato da un suo solo elemento \(g\). Naturalmente, 

  • se \(g\) ha ordine finito \(n\), allora \(C_n = \{1_G,g^1,...,g^{n-1}\}\) ed è isomorfo a \(\mathbb{Z}/_{n\mathbb{Z}}\).
  • Se \(g\) ha ordine \(\infty\), \(C_\infty\) è isomorfo a \(\mathbb{Z}\).

Ad esempio, le radici seste dell'unità (ovvero i numeri complessi \(z\) tali che \(z^6 = 1\)) formano un gruppo ciclico di ordine \(6\).

Operazioni

Prodotto diretto e semidiretto

Si definisce prodotto diretto di \(G\) e \(H\) il prodotto cartesiano di questi due gruppi:

$$ G \times H $$

  • L'ordine di \(G \times H\) è il prodotto degli ordini di \(G\) e di \(H\).
  • Se \(G\) e \(H\) sono abeliani, \(G \times H\) è abeliano. Ad esempio il gruppo di Klein $$ \mathbb{Z}/_{2\mathbb{Z}} \times \mathbb{Z}/_{2\mathbb{Z}} $$ è abeliano di ordine 4 ed è il minore gruppo abeliano non ciclico. 

Il prodotto semidiretto generalizza il prodotto diretto: l'operazione di gruppo è definita diversamente, specificando quale omomorfismo \(\psi\) la definisca. Ad esempio:

\( \quad \mathbb{Z}_n  \rtimes_\psi \mathbb{Z}_2 \)

Prodotto libero

Il prodotto libero di \(G\) e \(H\), denotato come

$$ G * H $$

è composto da tutte le parole con lettere in \(G\) e \(H\) a meno di una semplice relazione di equivalenza che permette l'inserimento (o l'eliminazione) di sottoparole del tipo \(u^{-1}u\) [1].

Presentazione di un gruppo

Parole

Sia \(I\) un insieme. Per ogni elemento \((x,1) \in I \times \{-1,1\}\) è possibile definire un elemento \((x,-1) \in I \times \{-1,1\}\). Chiameremo questi elementi rispettivamente \(x\) e \(x^{-1}\). Si definisce parola un prodotto formale finito

\( \quad h_1h_2...h_n\)

dove per ogni \(j \in \{1,...,n\}\) si ha o \(h_j=x\) o \(h_j = x^{-1}\). Il prodotto formale di nessun fattore si chiama parola vuota

Due parole si dicono equivalenti se generano la stessa parola ridotta, ovvero una parola in cui non esistono elementi \(x\) e \(x^{-1}\) contigui. Per ottenere una parola ridotta da una parola basta sostituire gli elementi continui con la parola vuota. 

Per brevità di notazione si scrivono le parole

  • \(x^n = \underbrace{x...x}_{x\text{ compare } n \text{ volte}}\)
  • \(x^{-n} = \underbrace{x^{-1}...x^{-1}}_{x^{-1}\text{ compare } n \text{ volte}}\)

Gruppo libero

Ora, definiamo il prodotto tra due parole ridotte come la concatenazione delle due parole e la riduzione della parola ottenuta. L'insieme \(\langle I \rangle\) delle parole ridotte dotato di quest'operazione è definito gruppo libero sull'insieme \(I\). Dalla definizione del prodotto segue che

  • l'elemento neutro di un gruppo libero è la parola vuota;
  • l'elemento inverso di una parola è ottenuta invertendo l'ordine dei fattori scambiati con \(x^{-1}\) se sono \(x\) e viceversa.

Presentazione

Siano \(G\) un insieme, \(\langle G \rangle\) il gruppo libero e \(S \subseteq \langle G \rangle\) un sottoinsieme del gruppo libero formato da parole di \(G\). Il gruppo di presentazione \( \langle G | S \rangle \) è definito come il maggiore gruppo quoziente di \(\langle G \rangle\) tale che ogni parola di \(R\) è identificata con l'unità.

  • Gli elementi di \(G\) sono detti generatori di \( \langle G | S \rangle \).
  • Gli elementi di \(S\) sono detti relatori di \( \langle G | S \rangle \).

Ogni gruppo ha una presentazione, che è finita se il gruppo è finito.

Riferimenti

[1] Gruppo (matematica) - Wikipedia

Immagini

Figura 1: autore sconosciuto - http://www.galois.ihp.fr/ressources/vie-et-oeuvre-de-galois/vie-galois/biographie/, pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=32365129.

Figura 2: di I, Cronholm144, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=2295116.

Figure 3, 4 e 5: generate con Microsoft Paint.

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