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Lo studio di funzione

Cos'è e a cosa serve lo studio di funzione?  Lo studio di funzione è un importante strumento dell'analisi matematica per poter comprendere al meglio le caratteristiche di una funzione. Ne discende che chiunque lavori nell'ambito delle scienze esatte deve padroneggiare l'abilità di studiare una funzione. In questo post vedremo come si fa uno studio di funzione, a una o più variabili, portando due esempi. Inoltre, vedremo in qual modo lo studio di una funzione possa essere applicato a un caso reale. Studio di funzione: come si fa? Lo studio di una funzione reale a variabili reali deve passare per i seguenti passi in modo ordinato: Dominio e l'immagine : ponendo le condizioni di esistenza della funzione \(f:D \rightarrow C\) si può comprendere quale sia il suo dominio naturale \(D\). Inoltre, non meno importante è studiare quale sia l'immagine \(\text{Im}\), che può darci utili informazioni. Simmetrie : cerchia

Elevamento a potenza ed estrazione di radice

Tutto ciò che devi sapere sulle potenze e sui radicali

A un lettore inesperto potrebbero sembrare strane queste operazioni. Cos'è la potenza di un numero? Esistono le radici di un numero? Ebbene sì e le loro definizioni non sono così complicate come può sembrare 😉

La definizione di radice e di potenza possono essere facilmente trovate su Wikipedia o su un qualunque libro di matematica del liceo, ma qui tratteremo l'argomento in modo diverso. Inizieremo a trattare le potenze e le radici a esponente/indice naturale, per poi passare a quello intero e così via fino ai complessi. In tal modo riusciremo a ricostruire con criterio e in modo completo la teoria delle potenze.

Se ti sei perso i post sugli insiemi numerici, ti consiglio di darci una letta prima di intraprendere questo argomento.

Sommario

  • Potenze e radici a esponente/indice naturale
    • Potenza \(n\)-esima, con \(n \in \mathbb{N}\)
    • Proprietà delle potenze
      • Proprietà 1.
      • Proprietà 2.
      • Proprietà 3.
      • Proprietà 4.
      • Proprietà 5.
    • Radice \(n\)-esima
  • Potenze a esponente intero
  • Potenze e radici a esponente/indice razionale
    • Potenza \(n\)-esima, con \(n \in \mathbb{Q}\)
    • Proprietà delle radici
      • Proprietà 1.
      • Proprietà 2.
      • Proprietà 3.
      • Proprietà 4.
      • Proprietà 5.
    • Radice \(n\)-esima, con \(n \in \mathbb{Z}\)
  • Potenze e radici a esponente/indice reale
    • Definizione
    • Esempi
    • Indeterminatezza di \(\sqrt[0]{a}\)
  • Potenze a esponente complesso
  • Riferimenti
  • Immagini

Potenze e radici a esponente/indice naturale

Definire queste operazioni nei naturali è molto semplice e permette di capire intuitivamente cosa siano. Iniziamo dalla potenza.

Potenza \(n\)-esima, con \(n \in \mathbb{N}\)

Siano \(n\) un naturale non nullo e \(a\) un reale. Ricordando come abbiamo definito le operazioni tra naturali nel post dedicato, la potenza \(n\)-esima di \(a\) è definita come la moltiplicazione di \(a\) per sé stesso in cui \(a\) compare per \(n\) volte:

$$ \forall a\in \mathbb{R} \mspace{3mu} \forall n\in \mathbb{N}\setminus \{0\} \mspace{7mu} a^n = \prod\limits_{i=1}^{n} a = \underbrace{ a \cdot a \cdot a \cdot ... \cdot a \cdot a}_{a \text{  compare  } n \text{  volte}} \tag{1}\label{eq1}$$

\(a\) si chiama base e \(n\) esponente. Si noti che se \(n\) è pari, allora \(a^n\) è sempre positivo. Questo perché i segni si cancellano a due a due nelle moltiplicazioni.

Vediamo alcuni esempi:

  • \(2^2 = 2 \cdot 2 = 4\) (leggi: "due al quadrato" o "due alla seconda")
  • \( 3^5 = 3 \cdot 3 \cdot 3\cdot 3\cdot 3 = 243\) (leggi: "tre alla quinta")
  • \( 32^3 = 32 \cdot 32 \cdot 32 = 32768\) (leggi: "trentadue al cubo" o "trentadue alla terza")
  • \( (-5)^2 = -5 \cdot (-5) = 25\) (leggi: "meno cinque al quadrato" o "meno cinque alla seconda")
  • \(0^3 = 0 \cdot 0 \cdot 0 = 0\) (leggi: "zero al cubo" o "zero alla terza")

Ovviamente, \(0^n = 0\) per ogni \(n\) naturale non nullo.

Come puoi notare, fissato un \(a\in \mathbb{R}\), la successione delle potenze \(n\)-esime \(\{a^n\}_{n\in\mathbb{N}}\) cresce piuttosto rapidamente. Questo perché il numero che si moltiplica per \(a\) non è lo stesso, ma cresce man mano che le moltiplicazioni vengono eseguite. Proviamo a rappresentare qui sotto in Figura 1 su un grafico la successione delle potenze \(n\)-esime di \(2\).

Figura 1: potenze \(n\)-esime di \(2\). 

E per quanto riguarda lo \(0\)? Ovviamente non ha senso calcolarlo con la definizione \(\eqref{eq1}\), in quanto non si può definire il prodotto di \(a \in \mathbb{R} \setminus \{0\}\) per sé stesso per zero volte. Quindi, per ora poniamo Questo andamento della successione, che sembra inarcarsi, si chiama crescita esponenziale.

\( \quad \forall a \in \mathbb{N} \setminus \{0\} \mspace{7mu} a^0 =1 \)

e proveremo a spiegarlo quando potremo definire potenze con esponente minore di \(1\).

Bisogna escludere \(a=0\) perché la potenza \(0^0\) è indeterminata.

Proprietà delle potenze

Ora che abbiamo definito una potenza, descriviamone alcune importanti proprietà. Siano \(a,b \in \mathbb{R} \setminus \{0\}\) e sia \(n,m\in \mathbb{N}\).

  1. \( a^n \cdot a^m = a^{n+m}\)
  2. \( \dfrac{a^n}{a^m} = a^{n-m} \)
  3. \( \left(a^n\right)^m = a^{n\cdot m}\)
  4. \( a^n \cdot b^n = (a\cdot b)^n \)
  5. \( \dfrac{a^n}{b^n} = \left( \dfrac{a}{b} \right)^n\)

Dimostriamo le proprietà.

Proprietà 1.

\( \quad a^n \cdot a^m = \prod\limits_{i=1}^{n} a \cdot \prod\limits_{i=1}^{m} a = \prod\limits_{i=1}^{n+m} a = a^{n+m}\)

Intuitivamente, si ha 

\( \quad a^n \cdot a^m = \underbrace{a\cdot ... \cdot a}_{ n \text{  volte}} \cdot \underbrace{a\cdot ... \cdot a}_{ m \text{  volte}} = \underbrace{a\cdot ... \cdot a \cdot a\cdot ... \cdot a}_{ n + m \text{  volte}} = a^{n+m}\)

Proprietà 2.

Si supponga \(n \geq m\). Utilizzando la proprietà 1. possiamo scrivere

\( \quad \dfrac{a^n}{a^m} = \dfrac{ \cancel{a^m} \cdot a^{n-m}}{\cancel{a^m}} = a^{n-m}\)

Se \(n \lt m\), bisogna introdurre le potenze a esponente intero.

Proprietà 3.

Utilizzando la proprietà 1.:

\( \quad \left(a^n\right)^m = \prod\limits_{i=1}^{m} a^n = a^{\sum\limits_{i=1}^{m} n} =  a^{n\cdot m} \)

Vediamo intuitivamente cosa succede:

\( \quad \left(a^n\right)^m = \underbrace{a^n \cdot ... \cdot a^n}_{ m \text{  volte}} = a^{\overbrace{n + ... + n}^{ m \text{  volte}}} = a^{n\cdot m} \)

Proprietà 4.

\( \quad a^n \cdot b^n = \prod\limits_{i=1}^{n} a \cdot \prod\limits_{i=1}^{n} b = \prod\limits_{i=1}^{n} (a\cdot b) = (a\cdot b)^n \)

Proprietà 5.

\( \quad \dfrac{a^n}{b^n} = \dfrac{\prod\limits_{i=1}^{n} a}{\prod\limits_{i=1}^{n} b} = \prod\limits_{i=1}^{n} \left(\dfrac{a}{b}\right) = \left( \dfrac{a}{b} \right)^n \)

Radice \(n\)-esima

Siano \(n\) un naturale non nullo e \(a\) un reale. L'estrazione di radice è l'operazione inversa dell'elevamento a potenza. La radice \(n\)-esima di \(a\) è definita come il numero \(r\) tale che \(r^n = a\):

$$ \forall a\in \mathbb{R} \mspace{3mu} \forall n\in \mathbb{N}\setminus \{0\} \mspace{7mu} \sqrt[n]{a} = r : r^n = a \tag{2}\label{eq2}$$

\(a\) si chiama radicando e \(n\) indice. Quando l'indice è \(2\), si omette. Si noti che la radice a indice \(n\) pari è sempre positiva.

Attenzione! Se \(n\) è pari, la radice \(n\)-esima di \(a\) negativo non esiste in \(\mathbb{R}\), a differenza della potenza. Infatti, non esiste un numero \(r \in \mathbb{R}\) tale che \(r^n\) con \(n\) pari dia un numero negativo. Per questo motivo abbiamo introdotto i numeri complessi.

Vediamo alcuni esempi:

  • \( \sqrt{4} = 2 \) (leggi: "radice quadrata di quattro" o "radice seconda di quattro"). Infatti, \(2^2 = 4\).
  • \( \sqrt[3]{64} = 4 \) (leggi: "radice cubica di sessantaquattro" o "radice terza di sessantaquattro"). Infatti, \(4^3 = 64\).
  • \( \sqrt[1]{7} = 7 \) (leggi: "radice prima di sette"). Infatti, \(7^1 = 7\).
  • \( \sqrt[5]{0} = 0 \) (leggi: "radice quinta di cinque"). Infatti, \(0^5 = 0\).
  • \( \nexists \sqrt[4]{-\pi}\in \mathbb{R}\) (leggi: "non esiste la radice quadrata di meno pi greco nell'insieme dei reali").

Ovviamente, \(\sqrt[n]{0} = 0\) per ogni \(n\) naturale non nullo.

Vediamo l'andamento della successione di radici \(\{\sqrt[n]{2}\}_{n\in\mathbb{N}}\).

Figura 2: grafico della successione \(\{\sqrt[n]{2}\}_{n\in\mathbb{N}}\).

Nota dal grafico che solo \(\sqrt[1]{2}\) è un naturale e che la successione converge a \(1\).

Esercizio 1: sei in grado di dimostrare che \(\sqrt[n]{2} \rightarrow 1\) per \(n \rightarrow \infty\)? 😌

Prima di vedere le proprietà delle radici, vediamo le potenze e le radici a esponente razionale.

Riguardo allo \(0\)? La radice zeresima è indeterminata, ma lo dimostreremo più avanti.

Potenze a esponente intero

Siano \(n \in \mathbb{Z} \setminus \{0\}\) e \(a \in \mathbb{R}\). Se \(n \gt 0\), allora \(a^n\) ricade nel caso di potenza a esponente naturale. E se l'esponente è negativo? Se \(n \lt 0\) non possiamo usare la definizione \(\eqref{eq1}\). Ad esempio, non avrebbe senso moltiplicare \(a\) per sé stesso per \(-2\) volte. Dobbiamo trovare un altro modo di definire la potenza a esponente relativo.

Per la proprietà 1. delle potenze si ha

\( a^n \cdot a^{-n} = a^{n+(-n)} = a^0 = 1 \)

Eureka! Dall'equazione precedente ne consegue che \(a^{-n}\) è l'elemento inverso di \(a^n\), quindi si pone

$$ \forall a\in \mathbb{R} \mspace{3mu} \forall n\in \mathbb{Z}\setminus \{0\} \mspace{7mu} a^{-n} = \dfrac 1{a^{n}} $$

Nota che le proprietà delle potenze restano valide anche per \(n \lt 0\) secondo questa definizione.

Ora che abbiamo definito le potenze negative, vediamo il grafico di \(2^n\) per esponenti \(n\) negativi:

Figura 3: potenze \(n\)-esime di \(2\) per valori di \(n\) negativi. 

Nota dal grafico che nessuna potenza a esponente negativo di \(2\) è un naturale e che la successione converge a \(0\) per \(n\) sempre minore.

Esercizio 2: sei in grado di dimostrare che \(2^n \rightarrow 0\) per \(n \rightarrow -\infty\)?

Potenze e radici a esponente/indice razionale

Potenza \(n\)-esima, con \(n \in \mathbb{Q}\)

Per definizione di radice \(n\)-esima di \(a\) si ha

\( \quad (\sqrt[n]{a})^n = a \)

Guardando alla proprietà 3., potremmo pensare di usare i numeri razionali e scrivere la radice come una potenza:

$$ \forall a\in \mathbb{R} \mspace{3mu} \forall n\in \mathbb{Z}\setminus \{0\} \mspace{7mu} \sqrt[n]{a} = a^{\frac 1n} $$

dove \(1/n \in \mathbb{Q} \). Infatti, si avrebbe \( \left(\sqrt[n]{a}\right)^n = \left(a^{\frac 1n}\right)^n = a^{\frac nn} = a^1 = a\).

In generale, quindi, grazie alla proprietà 3. possiamo calcolare la potenza a esponente razionale per \(n \neq 0\):

\( \quad a^{\frac mn} = \sqrt[n]{a^m} = \sqrt[n]{a}^m \)

Proprietà delle radici

Scrivendo le radici come potenze, possiamo utilizzare le proprietà potenze per dedurre le proprietà delle radici:

  1. \( \sqrt[n]{a} \cdot \sqrt[m]{a} = \sqrt[n\cdot m]{a^{n+m}}\)
  2. \( \dfrac{\sqrt[n]{a}}{\sqrt[m]{a}} =  \sqrt[n\cdot m]{a^{n-m}} \)
  3. \( \sqrt[n]{a}^m =\sqrt[n]{a^m}\)
  4. \( \sqrt[n]{a} \cdot \sqrt[n]{b} = \sqrt[n]{a\cdot b} \)
  5. \( \dfrac{\sqrt[n]{a}}{\sqrt[n]{b}} = \sqrt[n]{\dfrac{a}{b}}\)

Dimostriamo le proprietà (la 3. è immediatamente dimostrata per  definizione di potenza a esponente razionale).

Proprietà 1.

\( \quad \sqrt[n]{a} \cdot \sqrt[m]{a} = a^{\frac 1n} \cdot a^{\frac 1m} = a^{\frac 1n+\frac 1m} = a^{\frac{n+m}{n\cdot m}} = \sqrt[n\cdot m]{a^{n+m}}\)

Proprietà 2.

Sia \(n \geq m\):

\( \quad \dfrac{\sqrt[n]{a}}{\sqrt[m]{a}} = \dfrac{a^{\frac 1n}}{a^{\frac 1m}} = a^{\frac 1n - \frac 1m} = a^{\frac{n-m}{n\cdot m}} =  \sqrt[n\cdot m]{a^{n-m}}  \)

Se \(n \lt m\), bisogna introdurre le potenze a esponente intero.

Proprietà 4.

\( \quad \sqrt[n]{a} \cdot \sqrt[n]{b} = a^{\frac 1n} \cdot b^{\frac 1n} = (a\cdot b)^{\frac 1n} =\sqrt[n]{a\cdot b} \)

Proprietà 5.

\( \quad \dfrac{\sqrt[n]{a}}{\sqrt[n]{b}} = \dfrac{a^{\frac 1n}}{b^{\frac 1n}} = \left( \dfrac{a}{b} \right)^{\frac 1n} = \sqrt[n]{\dfrac{a}{b}} \)

Radice \(n\)-esima, con \(n \in \mathbb{Z}\)

Grazie a quanto detto in precedenza, non è difficile comprendere il significato di una radice a indice intero negativo:

$$ \forall a\in \mathbb{R} \mspace{3mu} \forall n\in \mathbb{Z}\setminus \{0\} \mspace{7mu} \sqrt[-n]{a} = \dfrac{1}{\sqrt[n]{a}} $$

Infatti:

\( \quad \sqrt[-n]{a} = a^{- \frac 1n} = \dfrac{1}{a^{\frac 1n}} = \dfrac{1}{\sqrt[n]{a}} \)

Potenze e radici a esponente/indice reale

Definizione

Siamo quasi giunti alla fine di questo tour sulle potenze. Abbiamo visto che le potenze possono avere esponente naturale, poi abbiamo definito le potenze a esponente intero e razionale. Definiamo ora una potenza a esponente reale. 

Innanzitutto, bisogna dire che la potenza a esponente \(x\) reale è definita solo per basi \(a\) positive. Cominciamo definendo la potenza di reali \(a^x\) tali che \(a \gt 1\) e \(x \gt 0\). Scriviamo \(x\) nella sua rappresentazione decimale \( c_0,c_1c_2c_3...\). La successione \( \{\gamma_n\}_{n \in \mathbb{N}}\) delle approssimazioni \(\gamma_n = c_0,c_1...c_n\) di \(x\) per troncamento all'\(n\)-esima cifra decimale, converge a \(x\). \( \{\gamma_n\}_{n \in \mathbb{N}}\) è una successione di numeri razionali, pertanto la successione di potenze  \( \{a^{\gamma_n}\}_{n \in \mathbb{N}}\) è definita (abbiamo definito precedentemente la potenza a esponente razionale) e converge a \(a^x\) [1]. 

$$ \forall a\in (1,+\infty) \mspace{3mu} \forall x\in \mathbb{R^+} \mspace{7mu} a^x = \lim\limits_{n \rightarrow +\infty} a^{\gamma_n} = \sup\limits_{n \in \mathbb{N}} \{a^{\gamma_n}\} $$

Se \(x \lt 0\), basta porre \(a^x = 1/a^{-x}\) e calcolare \(a^{-x}\) come prima, dato che \(-x \gt 0\). Attenzione: \( \{1/a^{-\gamma_n}\}_{n \in \mathbb{N}}\) è una successione decrescente.

$$ \forall a\in (1,+\infty) \mspace{3mu} \forall x\in \mathbb{R^-} \mspace{7mu} a^x = \inf\limits_{n \in \mathbb{N}} \left\{\dfrac{1}{a^{-\gamma_n}}\right\} $$

Se \(0 \lt a \lt 1\), si scrive \(a^x = \left(a^{-1} \right)^{-x}\), ricadendo in uno dei due casi precedenti.

La radice a indice reale ricade nel caso di potenza a esponente reale, ponendo \(\sqrt[x]{a} = a^{\frac1x}\).

Se \(a=1\), si pone \(1^x = 1\) per ogni \(x \in \mathbb{R}\). Se \(a=0\), si pone \(0^x = 0\) per ogni \(x \in \mathbb{R}\setminus \{0\}\). \( 0^0\) resta indeterminato.

Esempi

Per comprendere meglio il concetto, vediamo due esempi.

Calcoliamo \(2^\pi\). Definiamo la successione \( \{\gamma_n\}\):

  • \( \gamma_0 = 3 \)
  • \( \gamma_1 = 3,1 \)
  • \( \gamma_2 = 3,14 \)
  • \( \gamma_3 = 3,141 \)
  • \( \gamma_4 = 3,1415 \)
  • \( \gamma_5 = 3,14159 \)
  • \( \gamma_6 = 3,141592 \)
  • \( \gamma_7 = 3,1415926 \)
  • \(...\)

Ora definiamo la successione di potenze a esponente razionale:

  • \( 2^{\gamma_0} = 2^3 \)
  • \( 2^{\gamma_1} = 2^{3,1} \)
  • \( 2^{\gamma_2} = 2^{3,14} \)
  • \( 2^{\gamma_3} = 2^{3,141} \)
  • \( 2^{\gamma_4} = 2^{3,1415} \)
  • \( 2^{\gamma_5} = 2^{3,14159} \)
  • \( 2^{\gamma_6} = 2^{3,141592} \)
  • \( 2^{\gamma_7} = 2^{3,1415926} \)
  • \(...\)

La successione \(\{2^{\gamma_n}\}\) converge al valore di \(2^\pi\). Nel grafico della successione questo fatto si vede bene:

Figura 4: successione \(\{2^{\gamma_n}\}\) per il calcolo di \(2^\pi\).

Si noti come la successione \(\{2^{\gamma_n}\}\) delle potenze approssimate converga rapidamente al valore della potenza \(2^\pi\).

Indeterminatezza di \(\sqrt[0]{a}\)

Ora che abbiamo definito le radici per esponenti negativi e minori di \(1\) possiamo dimostrare che \(\sqrt[0]{a}\) è indeterminato. 

Sia \(a \gt 1\). Calcoliamo i limiti per \(x\) tendente a \(0\) da sinistra e da destra. Per ogni \(\varepsilon \gt 1\):

\( \quad \sqrt[x]{a} \gt \varepsilon \Leftrightarrow 0 \lt x \lt \dfrac{1}{\log_a \varepsilon} \)

Infatti, essendo \(\varepsilon\) e \(a\) maggiori di \(1\), si ha \(\log_a \varepsilon \gt 0\). Quindi, ponendo \(\delta = 1/\log_a \varepsilon\), si ha 

\( \quad \forall \varepsilon \gt 0 \exists \delta\gt 0 : 0 \lt x \lt \delta \Rightarrow \sqrt[x]{a} \gt \varepsilon \)

ovvero:

$$ \lim\limits_{x \rightarrow 0^+} \sqrt[x]{a} = +\infty $$

Tuttavia, è vero anche che per ogni \(0 \lt \varepsilon \lt 1\):

\( \quad \left|\sqrt[x]{a}\right| = \sqrt[x]{a} \lt \varepsilon \Leftrightarrow \dfrac{1}{\log_a \varepsilon} \lt x \lt 0 \)

Infatti, essendo \(0 \lt \varepsilon \lt 1\) e \(a \gt 1\), si ha \(\log_a \varepsilon \lt 0\). Quindi, ponendo \(\delta = 1/\log_a \varepsilon\), si ha 

\( \quad \forall \varepsilon \gt 0 \exists \delta\gt 0 : \delta \lt x \lt 0 \Rightarrow \left| \sqrt[x]{a}\right| \lt \varepsilon \)

ovvero:

$$ \lim\limits_{x \rightarrow 0^-} \sqrt[x]{a} = 0 $$

I limiti destro e sinistro per \(x\) tendente a \(0\) sono diversi, pertanto il limite per \(x\) tendente a \(0\) di \(\sqrt[x]{a}\) non esiste.

$$ \lim\limits_{x \rightarrow 0^+} \sqrt[x]{a} \neq \lim\limits_{x \rightarrow 0^-} \sqrt[x]{a} \Rightarrow \nexists \lim\limits_{x \rightarrow 0} \sqrt[x]{a} $$

Se \(0 \lt a \lt 1\), si ha \(\sqrt[x]a = \left(\sqrt[x]{a^{-1}}\right)^{-1} \), quindi i limiti destro e sinistro di scambiano, ma restano diversi.

Potenze a esponente complesso

Per ultime definiamo le potenze complesse

La potenza di un complesso \(z\) elevato a un reale \(n\) è la stessa di quelle viste in precedenza, con l'accortezza che su \(\mathbb{C}\) non esiste una relazione d'ordine.

Ricordiamo che un complesso in forma polare è espresso come

\( \quad z = r \left( \cos \phi + i \sin \phi \right) = re^{i \phi} \)

Questa forma è molto utile per calcolare le potenze, poiché permette di sfruttare le proprietà delle potenze: $$ \forall z \in \mathbb{C} \mspace{3mu} \forall n \in \mathbb{R} \mspace{7mu} z^n = r^n \left( \cos (n \phi) + i \sin (n \phi) \right) = r^n e^{i n \phi} $$ Quest'ultima è conosciuta come formula di De Moivre ed è valida anche per esponenti \(n\) complessi, avendo definito le funzioni \(\sin\) e \(\cos\) con argomento complesso.

Vediamo come calcolare il caso più generale di tutti: un complesso \(z\) elevato a potenza con esponente \(w\) complesso: \(z^w\). Esprimiamo \(z\) in forma polare e \(w\) in forma cartesiana:

  • \( z = re^{i \phi}\)
  • \( w = x + iy\)

In tal modo si ottiene

\( \quad z^w = r^w e^{i w\phi} \)

Abbiamo qui ottenuto due termini, entrambi potenze a base reale ed esponente complesso. Trattiamole separatamente:

  • Possiamo ricondurre \(e^{i w\phi}\) al prodotto di due esponenziali, uno a esponente reale e l'altro a esponente immaginario, rappresentante un numero complesso: $$ e^{i w\phi} = e^{i (x+iy) \phi} = e^{ix\phi - y\phi} = \underbrace{e^{- y\phi}}_{\in \mathbb{R}} \mspace{3mu} \underbrace{e^{ix\phi}}_{\in \mathbb{C}} $$
  • Resta da definire come calcolare \(r^w\). Si ha $$ r^w = r^{x+iy} = r^x r^{iy} = r^x e^{iy\ln r} $$ Siamo ricaduti in un caso risolvibile con la formula di Eulero o De Moivre. 

In conclusione:

$$ z^w = r^x e^{i(y \ln r + x \phi) - y \phi } $$

o, in forma cartesiana,

$$ z^w = r^x e^{- y \phi } (\cos (y \ln r + x \phi) + i \sin (y \ln r + x \phi)) $$

Esercizio 3: calcola le potenze \( (4+2i)^{1+7i} \) e \( 2^{2+3i} \).

Riferimenti

[1] Potenza (matematica) - Wikipedia

Immagini

Figure 1, 2, 3 e 4: generate con Desmos | Elaboratore grafico e modificate con Microsoft Paint.

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