Tutto ciò che devi sapere sulle potenze e sui radicali
A un lettore inesperto potrebbero sembrare strane queste operazioni. Cos'è la potenza di un numero? Esistono le radici di un numero? Ebbene sì e le loro definizioni non sono così complicate come può sembrare 😉
La definizione di radice e di potenza possono essere facilmente trovate su Wikipedia o su un qualunque libro di matematica del liceo, ma qui tratteremo l'argomento in modo diverso. Inizieremo a trattare le potenze e le radici a esponente/indice naturale, per poi passare a quello intero e così via fino ai complessi. In tal modo riusciremo a ricostruire con criterio e in modo completo la teoria delle potenze.
Se ti sei perso i post sugli insiemi numerici, ti consiglio di darci una letta prima di intraprendere questo argomento.
Sommario
- Potenze e radici a esponente/indice naturale
- Potenza \(n\)-esima, con \(n \in \mathbb{N}\)
- Proprietà delle potenze
- Proprietà 1.
- Proprietà 2.
- Proprietà 3.
- Proprietà 4.
- Proprietà 5.
- Radice \(n\)-esima
- Potenze a esponente intero
- Potenze e radici a esponente/indice razionale
- Potenza \(n\)-esima, con \(n \in \mathbb{Q}\)
- Proprietà delle radici
- Proprietà 1.
- Proprietà 2.
- Proprietà 3.
- Proprietà 4.
- Proprietà 5.
- Radice \(n\)-esima, con \(n \in \mathbb{Z}\)
- Potenze e radici a esponente/indice reale
- Definizione
- Esempi
- Indeterminatezza di \(\sqrt[0]{a}\)
- Potenze a esponente complesso
- Riferimenti
- Immagini
Potenze e radici a esponente/indice naturale
Definire queste operazioni nei naturali è molto semplice e permette di capire intuitivamente cosa siano. Iniziamo dalla potenza.
Potenza \(n\)-esima, con \(n \in \mathbb{N}\)
Siano \(n\) un naturale non nullo e \(a\) un reale. Ricordando come abbiamo definito le operazioni tra naturali nel post dedicato, la potenza \(n\)-esima di \(a\) è definita come la moltiplicazione di \(a\) per sé stesso in cui \(a\) compare per \(n\) volte:
$$ \forall a\in \mathbb{R} \mspace{3mu} \forall n\in \mathbb{N}\setminus \{0\} \mspace{7mu} a^n = \prod\limits_{i=1}^{n} a = \underbrace{ a \cdot a \cdot a \cdot ... \cdot a \cdot a}_{a \text{ compare } n \text{ volte}} \tag{1}\label{eq1}$$
\(a\) si chiama base e \(n\) esponente. Si noti che se \(n\) è pari, allora \(a^n\) è sempre positivo. Questo perché i segni si cancellano a due a due nelle moltiplicazioni.
Vediamo alcuni esempi:
- \(2^2 = 2 \cdot 2 = 4\) (leggi: "due al quadrato" o "due alla seconda")
- \( 3^5 = 3 \cdot 3 \cdot 3\cdot 3\cdot 3 = 243\) (leggi: "tre alla quinta")
- \( 32^3 = 32 \cdot 32 \cdot 32 = 32768\) (leggi: "trentadue al cubo" o "trentadue alla terza")
- \( (-5)^2 = -5 \cdot (-5) = 25\) (leggi: "meno cinque al quadrato" o "meno cinque alla seconda")
- \(0^3 = 0 \cdot 0 \cdot 0 = 0\) (leggi: "zero al cubo" o "zero alla terza")
Ovviamente, \(0^n = 0\) per ogni \(n\) naturale non nullo.
Come puoi notare, fissato un \(a\in \mathbb{R}\), la successione delle potenze \(n\)-esime \(\{a^n\}_{n\in\mathbb{N}}\) cresce piuttosto rapidamente. Questo perché il numero che si moltiplica per \(a\) non è lo stesso, ma cresce man mano che le moltiplicazioni vengono eseguite. Proviamo a rappresentare qui sotto in Figura 1 su un grafico la successione delle potenze \(n\)-esime di \(2\).
Figura 1: potenze \(n\)-esime di \(2\). |
E per quanto riguarda lo \(0\)? Ovviamente non ha senso calcolarlo con la definizione \(\eqref{eq1}\), in quanto non si può definire il prodotto di \(a \in \mathbb{R} \setminus \{0\}\) per sé stesso per zero volte. Quindi, per ora poniamo Questo andamento della successione, che sembra inarcarsi, si chiama crescita esponenziale.
\( \quad \forall a \in \mathbb{N} \setminus \{0\} \mspace{7mu} a^0 =1 \)
e proveremo a spiegarlo quando potremo definire potenze con esponente minore di \(1\).
Bisogna escludere \(a=0\) perché la potenza \(0^0\) è indeterminata.
Proprietà delle potenze
Ora che abbiamo definito una potenza, descriviamone alcune importanti proprietà. Siano \(a,b \in \mathbb{R} \setminus \{0\}\) e sia \(n,m\in \mathbb{N}\).
- \( a^n \cdot a^m = a^{n+m}\)
- \( \dfrac{a^n}{a^m} = a^{n-m} \)
- \( \left(a^n\right)^m = a^{n\cdot m}\)
- \( a^n \cdot b^n = (a\cdot b)^n \)
- \( \dfrac{a^n}{b^n} = \left( \dfrac{a}{b} \right)^n\)
Dimostriamo le proprietà.
Proprietà 1.
\( \quad a^n \cdot a^m = \prod\limits_{i=1}^{n} a \cdot \prod\limits_{i=1}^{m} a = \prod\limits_{i=1}^{n+m} a = a^{n+m}\)
Intuitivamente, si ha
\( \quad a^n \cdot a^m = \underbrace{a\cdot ... \cdot a}_{ n \text{ volte}} \cdot \underbrace{a\cdot ... \cdot a}_{ m \text{ volte}} = \underbrace{a\cdot ... \cdot a \cdot a\cdot ... \cdot a}_{ n + m \text{ volte}} = a^{n+m}\)
Proprietà 2.
Si supponga \(n \geq m\). Utilizzando la proprietà 1. possiamo scrivere
\( \quad \dfrac{a^n}{a^m} = \dfrac{ \cancel{a^m} \cdot a^{n-m}}{\cancel{a^m}} = a^{n-m}\)
Se \(n \lt m\), bisogna introdurre le potenze a esponente intero.
Proprietà 3.
Utilizzando la proprietà 1.:
\( \quad \left(a^n\right)^m = \prod\limits_{i=1}^{m} a^n = a^{\sum\limits_{i=1}^{m} n} = a^{n\cdot m} \)
Vediamo intuitivamente cosa succede:
\( \quad \left(a^n\right)^m = \underbrace{a^n \cdot ... \cdot a^n}_{ m \text{ volte}} = a^{\overbrace{n + ... + n}^{ m \text{ volte}}} = a^{n\cdot m} \)
Proprietà 4.
\( \quad a^n \cdot b^n = \prod\limits_{i=1}^{n} a \cdot \prod\limits_{i=1}^{n} b = \prod\limits_{i=1}^{n} (a\cdot b) = (a\cdot b)^n \)
Proprietà 5.
\( \quad \dfrac{a^n}{b^n} = \dfrac{\prod\limits_{i=1}^{n} a}{\prod\limits_{i=1}^{n} b} = \prod\limits_{i=1}^{n} \left(\dfrac{a}{b}\right) = \left( \dfrac{a}{b} \right)^n \)
Radice \(n\)-esima
Siano \(n\) un naturale non nullo e \(a\) un reale. L'estrazione di radice è l'operazione inversa dell'elevamento a potenza. La radice \(n\)-esima di \(a\) è definita come il numero \(r\) tale che \(r^n = a\):
$$ \forall a\in \mathbb{R} \mspace{3mu} \forall n\in \mathbb{N}\setminus \{0\} \mspace{7mu} \sqrt[n]{a} = r : r^n = a \tag{2}\label{eq2}$$
\(a\) si chiama radicando e \(n\) indice. Quando l'indice è \(2\), si omette. Si noti che la radice a indice \(n\) pari è sempre positiva.
Attenzione! Se \(n\) è pari, la radice \(n\)-esima di \(a\) negativo non esiste in \(\mathbb{R}\), a differenza della potenza. Infatti, non esiste un numero \(r \in \mathbb{R}\) tale che \(r^n\) con \(n\) pari dia un numero negativo. Per questo motivo abbiamo introdotto i numeri complessi.
Vediamo alcuni esempi:
- \( \sqrt{4} = 2 \) (leggi: "radice quadrata di quattro" o "radice seconda di quattro"). Infatti, \(2^2 = 4\).
- \( \sqrt[3]{64} = 4 \) (leggi: "radice cubica di sessantaquattro" o "radice terza di sessantaquattro"). Infatti, \(4^3 = 64\).
- \( \sqrt[1]{7} = 7 \) (leggi: "radice prima di sette"). Infatti, \(7^1 = 7\).
- \( \sqrt[5]{0} = 0 \) (leggi: "radice quinta di cinque"). Infatti, \(0^5 = 0\).
- \( \nexists \sqrt[4]{-\pi}\in \mathbb{R}\) (leggi: "non esiste la radice quadrata di meno pi greco nell'insieme dei reali").
Ovviamente, \(\sqrt[n]{0} = 0\) per ogni \(n\) naturale non nullo.
Vediamo l'andamento della successione di radici \(\{\sqrt[n]{2}\}_{n\in\mathbb{N}}\).
Figura 2: grafico della successione \(\{\sqrt[n]{2}\}_{n\in\mathbb{N}}\). |
Nota dal grafico che solo \(\sqrt[1]{2}\) è un naturale e che la successione converge a \(1\).
Esercizio 1: sei in grado di dimostrare che \(\sqrt[n]{2} \rightarrow 1\) per \(n \rightarrow \infty\)? 😌
Prima di vedere le proprietà delle radici, vediamo le potenze e le radici a esponente razionale.
Riguardo allo \(0\)? La radice zeresima è indeterminata, ma lo dimostreremo più avanti.
Potenze a esponente intero
Siano \(n \in \mathbb{Z} \setminus \{0\}\) e \(a \in \mathbb{R}\). Se \(n \gt 0\), allora \(a^n\) ricade nel caso di potenza a esponente naturale. E se l'esponente è negativo? Se \(n \lt 0\) non possiamo usare la definizione \(\eqref{eq1}\). Ad esempio, non avrebbe senso moltiplicare \(a\) per sé stesso per \(-2\) volte. Dobbiamo trovare un altro modo di definire la potenza a esponente relativo.
Per la proprietà 1. delle potenze si ha
\( a^n \cdot a^{-n} = a^{n+(-n)} = a^0 = 1 \)
Eureka! Dall'equazione precedente ne consegue che \(a^{-n}\) è l'elemento inverso di \(a^n\), quindi si pone
$$ \forall a\in \mathbb{R} \mspace{3mu} \forall n\in \mathbb{Z}\setminus \{0\} \mspace{7mu} a^{-n} = \dfrac 1{a^{n}} $$
Nota che le proprietà delle potenze restano valide anche per \(n \lt 0\) secondo questa definizione.
Ora che abbiamo definito le potenze negative, vediamo il grafico di \(2^n\) per esponenti \(n\) negativi:
Figura 3: potenze \(n\)-esime di \(2\) per valori di \(n\) negativi. |
Nota dal grafico che nessuna potenza a esponente negativo di \(2\) è un naturale e che la successione converge a \(0\) per \(n\) sempre minore.
Esercizio 2: sei in grado di dimostrare che \(2^n \rightarrow 0\) per \(n \rightarrow -\infty\)?
Potenze e radici a esponente/indice razionale
Potenza \(n\)-esima, con \(n \in \mathbb{Q}\)
Per definizione di radice \(n\)-esima di \(a\) si ha
\( \quad (\sqrt[n]{a})^n = a \)
Guardando alla proprietà 3., potremmo pensare di usare i numeri razionali e scrivere la radice come una potenza:
$$ \forall a\in \mathbb{R} \mspace{3mu} \forall n\in \mathbb{Z}\setminus \{0\} \mspace{7mu} \sqrt[n]{a} = a^{\frac 1n} $$
dove \(1/n \in \mathbb{Q} \). Infatti, si avrebbe \( \left(\sqrt[n]{a}\right)^n = \left(a^{\frac 1n}\right)^n = a^{\frac nn} = a^1 = a\).
In generale, quindi, grazie alla proprietà 3. possiamo calcolare la potenza a esponente razionale per \(n \neq 0\):
\( \quad a^{\frac mn} = \sqrt[n]{a^m} = \sqrt[n]{a}^m \)
Proprietà delle radici
Scrivendo le radici come potenze, possiamo utilizzare le proprietà potenze per dedurre le proprietà delle radici:
- \( \sqrt[n]{a} \cdot \sqrt[m]{a} = \sqrt[n\cdot m]{a^{n+m}}\)
- \( \dfrac{\sqrt[n]{a}}{\sqrt[m]{a}} = \sqrt[n\cdot m]{a^{n-m}} \)
- \( \sqrt[n]{a}^m =\sqrt[n]{a^m}\)
- \( \sqrt[n]{a} \cdot \sqrt[n]{b} = \sqrt[n]{a\cdot b} \)
- \( \dfrac{\sqrt[n]{a}}{\sqrt[n]{b}} = \sqrt[n]{\dfrac{a}{b}}\)
Dimostriamo le proprietà (la 3. è immediatamente dimostrata per definizione di potenza a esponente razionale).
Proprietà 1.
\( \quad \sqrt[n]{a} \cdot \sqrt[m]{a} = a^{\frac 1n} \cdot a^{\frac 1m} = a^{\frac 1n+\frac 1m} = a^{\frac{n+m}{n\cdot m}} = \sqrt[n\cdot m]{a^{n+m}}\)
Proprietà 2.
Sia \(n \geq m\):
\( \quad \dfrac{\sqrt[n]{a}}{\sqrt[m]{a}} = \dfrac{a^{\frac 1n}}{a^{\frac 1m}} = a^{\frac 1n - \frac 1m} = a^{\frac{n-m}{n\cdot m}} = \sqrt[n\cdot m]{a^{n-m}} \)
Se \(n \lt m\), bisogna introdurre le potenze a esponente intero.
Proprietà 4.
\( \quad \sqrt[n]{a} \cdot \sqrt[n]{b} = a^{\frac 1n} \cdot b^{\frac 1n} = (a\cdot b)^{\frac 1n} =\sqrt[n]{a\cdot b} \)
Proprietà 5.
\( \quad \dfrac{\sqrt[n]{a}}{\sqrt[n]{b}} = \dfrac{a^{\frac 1n}}{b^{\frac 1n}} = \left( \dfrac{a}{b} \right)^{\frac 1n} = \sqrt[n]{\dfrac{a}{b}} \)
Radice \(n\)-esima, con \(n \in \mathbb{Z}\)
Grazie a quanto detto in precedenza, non è difficile comprendere il significato di una radice a indice intero negativo:
$$ \forall a\in \mathbb{R} \mspace{3mu} \forall n\in \mathbb{Z}\setminus \{0\} \mspace{7mu} \sqrt[-n]{a} = \dfrac{1}{\sqrt[n]{a}} $$
Infatti:
\( \quad \sqrt[-n]{a} = a^{- \frac 1n} = \dfrac{1}{a^{\frac 1n}} = \dfrac{1}{\sqrt[n]{a}} \)
Potenze e radici a esponente/indice reale
Definizione
Siamo quasi giunti alla fine di questo tour sulle potenze. Abbiamo visto che le potenze possono avere esponente naturale, poi abbiamo definito le potenze a esponente intero e razionale. Definiamo ora una potenza a esponente reale.
Innanzitutto, bisogna dire che la potenza a esponente \(x\) reale è definita solo per basi \(a\) positive. Cominciamo definendo la potenza di reali \(a^x\) tali che \(a \gt 1\) e \(x \gt 0\). Scriviamo \(x\) nella sua rappresentazione decimale \( c_0,c_1c_2c_3...\). La successione \( \{\gamma_n\}_{n \in \mathbb{N}}\) delle approssimazioni \(\gamma_n = c_0,c_1...c_n\) di \(x\) per troncamento all'\(n\)-esima cifra decimale, converge a \(x\). \( \{\gamma_n\}_{n \in \mathbb{N}}\) è una successione di numeri razionali, pertanto la successione di potenze \( \{a^{\gamma_n}\}_{n \in \mathbb{N}}\) è definita (abbiamo definito precedentemente la potenza a esponente razionale) e converge a \(a^x\) [1].
$$ \forall a\in (1,+\infty) \mspace{3mu} \forall x\in \mathbb{R^+} \mspace{7mu} a^x = \lim\limits_{n \rightarrow +\infty} a^{\gamma_n} = \sup\limits_{n \in \mathbb{N}} \{a^{\gamma_n}\} $$
Se \(x \lt 0\), basta porre \(a^x = 1/a^{-x}\) e calcolare \(a^{-x}\) come prima, dato che \(-x \gt 0\). Attenzione: \( \{1/a^{-\gamma_n}\}_{n \in \mathbb{N}}\) è una successione decrescente.
$$ \forall a\in (1,+\infty) \mspace{3mu} \forall x\in \mathbb{R^-} \mspace{7mu} a^x = \inf\limits_{n \in \mathbb{N}} \left\{\dfrac{1}{a^{-\gamma_n}}\right\} $$
Se \(0 \lt a \lt 1\), si scrive \(a^x = \left(a^{-1} \right)^{-x}\), ricadendo in uno dei due casi precedenti.
La radice a indice reale ricade nel caso di potenza a esponente reale, ponendo \(\sqrt[x]{a} = a^{\frac1x}\).
Se \(a=1\), si pone \(1^x = 1\) per ogni \(x \in \mathbb{R}\). Se \(a=0\), si pone \(0^x = 0\) per ogni \(x \in \mathbb{R}\setminus \{0\}\). \( 0^0\) resta indeterminato.
Esempi
Per comprendere meglio il concetto, vediamo due esempi.
Calcoliamo \(2^\pi\). Definiamo la successione \( \{\gamma_n\}\):
- \( \gamma_0 = 3 \)
- \( \gamma_1 = 3,1 \)
- \( \gamma_2 = 3,14 \)
- \( \gamma_3 = 3,141 \)
- \( \gamma_4 = 3,1415 \)
- \( \gamma_5 = 3,14159 \)
- \( \gamma_6 = 3,141592 \)
- \( \gamma_7 = 3,1415926 \)
- \(...\)
Ora definiamo la successione di potenze a esponente razionale:
- \( 2^{\gamma_0} = 2^3 \)
- \( 2^{\gamma_1} = 2^{3,1} \)
- \( 2^{\gamma_2} = 2^{3,14} \)
- \( 2^{\gamma_3} = 2^{3,141} \)
- \( 2^{\gamma_4} = 2^{3,1415} \)
- \( 2^{\gamma_5} = 2^{3,14159} \)
- \( 2^{\gamma_6} = 2^{3,141592} \)
- \( 2^{\gamma_7} = 2^{3,1415926} \)
- \(...\)
La successione \(\{2^{\gamma_n}\}\) converge al valore di \(2^\pi\). Nel grafico della successione questo fatto si vede bene:
Figura 4: successione \(\{2^{\gamma_n}\}\) per il calcolo di \(2^\pi\). |
Si noti come la successione \(\{2^{\gamma_n}\}\) delle potenze approssimate converga rapidamente al valore della potenza \(2^\pi\).
Indeterminatezza di \(\sqrt[0]{a}\)
Ora che abbiamo definito le radici per esponenti negativi e minori di \(1\) possiamo dimostrare che \(\sqrt[0]{a}\) è indeterminato.
Sia \(a \gt 1\). Calcoliamo i limiti per \(x\) tendente a \(0\) da sinistra e da destra. Per ogni \(\varepsilon \gt 1\):
\( \quad \sqrt[x]{a} \gt \varepsilon \Leftrightarrow 0 \lt x \lt \dfrac{1}{\log_a \varepsilon} \)
Infatti, essendo \(\varepsilon\) e \(a\) maggiori di \(1\), si ha \(\log_a \varepsilon \gt 0\). Quindi, ponendo \(\delta = 1/\log_a \varepsilon\), si ha
\( \quad \forall \varepsilon \gt 0 \exists \delta\gt 0 : 0 \lt x \lt \delta \Rightarrow \sqrt[x]{a} \gt \varepsilon \)
ovvero:
$$ \lim\limits_{x \rightarrow 0^+} \sqrt[x]{a} = +\infty $$
Tuttavia, è vero anche che per ogni \(0 \lt \varepsilon \lt 1\):
\( \quad \left|\sqrt[x]{a}\right| = \sqrt[x]{a} \lt \varepsilon \Leftrightarrow \dfrac{1}{\log_a \varepsilon} \lt x \lt 0 \)
Infatti, essendo \(0 \lt \varepsilon \lt 1\) e \(a \gt 1\), si ha \(\log_a \varepsilon \lt 0\). Quindi, ponendo \(\delta = 1/\log_a \varepsilon\), si ha
\( \quad \forall \varepsilon \gt 0 \exists \delta\gt 0 : \delta \lt x \lt 0 \Rightarrow \left| \sqrt[x]{a}\right| \lt \varepsilon \)
ovvero:
$$ \lim\limits_{x \rightarrow 0^-} \sqrt[x]{a} = 0 $$
I limiti destro e sinistro per \(x\) tendente a \(0\) sono diversi, pertanto il limite per \(x\) tendente a \(0\) di \(\sqrt[x]{a}\) non esiste.
$$ \lim\limits_{x \rightarrow 0^+} \sqrt[x]{a} \neq \lim\limits_{x \rightarrow 0^-} \sqrt[x]{a} \Rightarrow \nexists \lim\limits_{x \rightarrow 0} \sqrt[x]{a} $$
Se \(0 \lt a \lt 1\), si ha \(\sqrt[x]a = \left(\sqrt[x]{a^{-1}}\right)^{-1} \), quindi i limiti destro e sinistro di scambiano, ma restano diversi.
Potenze a esponente complesso
Per ultime definiamo le potenze complesse.
La potenza di un complesso \(z\) elevato a un reale \(n\) è la stessa di quelle viste in precedenza, con l'accortezza che su \(\mathbb{C}\) non esiste una relazione d'ordine.
Ricordiamo che un complesso in forma polare è espresso come
\( \quad z = r \left( \cos \phi + i \sin \phi \right) = re^{i \phi} \)
Questa forma è molto utile per calcolare le potenze, poiché permette di sfruttare le proprietà delle potenze: $$ \forall z \in \mathbb{C} \mspace{3mu} \forall n \in \mathbb{R} \mspace{7mu} z^n = r^n \left( \cos (n \phi) + i \sin (n \phi) \right) = r^n e^{i n \phi} $$ Quest'ultima è conosciuta come formula di De Moivre ed è valida anche per esponenti \(n\) complessi, avendo definito le funzioni \(\sin\) e \(\cos\) con argomento complesso.
Vediamo come calcolare il caso più generale di tutti: un complesso \(z\) elevato a potenza con esponente \(w\) complesso: \(z^w\). Esprimiamo \(z\) in forma polare e \(w\) in forma cartesiana:
- \( z = re^{i \phi}\)
- \( w = x + iy\)
In tal modo si ottiene
\( \quad z^w = r^w e^{i w\phi} \)
Abbiamo qui ottenuto due termini, entrambi potenze a base reale ed esponente complesso. Trattiamole separatamente:
- Possiamo ricondurre \(e^{i w\phi}\) al prodotto di due esponenziali, uno a esponente reale e l'altro a esponente immaginario, rappresentante un numero complesso: $$ e^{i w\phi} = e^{i (x+iy) \phi} = e^{ix\phi - y\phi} = \underbrace{e^{- y\phi}}_{\in \mathbb{R}} \mspace{3mu} \underbrace{e^{ix\phi}}_{\in \mathbb{C}} $$
- Resta da definire come calcolare \(r^w\). Si ha $$ r^w = r^{x+iy} = r^x r^{iy} = r^x e^{iy\ln r} $$ Siamo ricaduti in un caso risolvibile con la formula di Eulero o De Moivre.
In conclusione:
$$ z^w = r^x e^{i(y \ln r + x \phi) - y \phi } $$
o, in forma cartesiana,
$$ z^w = r^x e^{- y \phi } (\cos (y \ln r + x \phi) + i \sin (y \ln r + x \phi)) $$
Esercizio 3: calcola le potenze \( (4+2i)^{1+7i} \) e \( 2^{2+3i} \).
Riferimenti
[1] Potenza (matematica) - Wikipedia
Immagini
Figure 1, 2, 3 e 4: generate con Desmos | Elaboratore grafico e modificate con Microsoft Paint.
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