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Lo studio di funzione

Cos'è e a cosa serve lo studio di funzione?  Lo studio di funzione è un importante strumento dell'analisi matematica per poter comprendere al meglio le caratteristiche di una funzione. Ne discende che chiunque lavori nell'ambito delle scienze esatte deve padroneggiare l'abilità di studiare una funzione. In questo post vedremo come si fa uno studio di funzione, a una o più variabili, portando due esempi. Inoltre, vedremo in qual modo lo studio di una funzione possa essere applicato a un caso reale. Studio di funzione: come si fa? Lo studio di una funzione reale a variabili reali deve passare per i seguenti passi in modo ordinato: Dominio e l'immagine : ponendo le condizioni di esistenza della funzione \(f:D \rightarrow C\) si può comprendere quale sia il suo dominio naturale \(D\). Inoltre, non meno importante è studiare quale sia l'immagine \(\text{Im}\), che può darci utili informazioni. Simmetrie : cerchia

I numeri razionali, le frazioni e la rappresentazione decimale

I numeri razionali, le operazioni con questi e le loro proprietà

I numeri razionali nascono come estensione dell'insieme dei numeri interi \(\mathbb{Z}\) e il loro insieme si indica con la lettera \(\mathbb{Q}\). Perché introdurre questi numeri? A cosa servono? Abbiamo visto che i naturali servono a contare e che l'insieme degli interi è chiuso rispetto alla sottrazione, in modo da poter calcolare, ad esempio, \(3-4\). 

Il problema dell'insieme \(\mathbb{Z}\) è che non è ancora chiuso rispetto alla divisione. Ad esempio, s'immagini di avere tre fette di torta uguali e di volerle dividere per due persone in parti uguali. Si può fare: basta dividere una fetta a metà, ma quanta torta hanno ricevuto le singole persone? Certo, la risposta è una fetta e mezza, ma questo numero non esiste negli interi. Ovvero:

\( \quad \nexists n \in \mathbb{Z}: n = \dfrac{3}{2} \)

ed è qui che entrano in gioco i numeri razionali. Se ancora non hai letto il post sui numeri interi, ti consiglio di farlo prima di cominciare questa lettura, per poter padroneggiare le operazioni con gli interi ;)

Sommario

  • Definizione dell'insieme \(\mathbb{Q}\)
    • Definizione formale
    • Operazioni
    • Rappresentazioni
      • Frazioni
      • Rappresentazione decimale
  • Numerabilità
  • Riferimenti
  • Immagini

Definizione dell'insieme \(\mathbb{Q}\)

Definizione formale

Introduciamo la relazione \(\sim\) definita come

\( \quad (a_1,b_1) \sim (a_2,b_2) \Leftrightarrow a_1b_2=b_1a_2 \)

, dove \((a_1,b_1),(a_2,b_2) \in \mathbb{Z}^2\). 

\(\sim\) è una relazione di equivalenza. Infatti, è

  • simmetrica: \((a_1,b_1) \sim (a_2,b_2) \Leftrightarrow (a_2,b_2) \sim (a_1,b_1) \)
  • riflessiva: \((a,b) \sim (a,b) \)
  • transitiva: \((a_1,b_1) \sim (a_2,b_2) \wedge (a_2,b_2) \sim (a_3,b_3) \Leftrightarrow (a_1,b_1) \sim (a_3,b_3) \)

La transitività può essere un po' difficile da dimostrare. Si ha:

\( \quad (a_1,b_1) \sim (a_2,b_2) \wedge (a_2,b_2) \sim (a_3,b_3) \Leftrightarrow a_1b_2=b_1a_2 \wedge a_2b_3=b_2a_3 \)\( \quad \Leftrightarrow a_1b_2a_2b_3 = b_1a_2b_2a_3 \Leftrightarrow a_1b_3 = b_1a_3 \Leftrightarrow (a_1,b_1) \sim (a_3,b_3) \)

Ora, definiamo l'insieme \(\mathbb{Q}\) dei razionali come l'insieme quoziente di \(\mathbb{Z}^2\) rispetto alla relazione di equivalenza \(\sim\):

$$ \mathbb{Q}=\mathbb{Z}^2/\sim$$

In tal modo, un numero razionale è rappresentato dalla classe di equivalenza \([(a,b)]\), ovvero ha più possibili rappresentazioni, dal momento che per ogni \( k \in \mathbb{Z} \setminus \{0\}\) si ha

\( \quad (a,b) \sim (ka,kb)\)

per il secondo principio di equivalenza.

Operazioni

Ricordando le operazioni tra interi definite nel post dedicato, definiamo le seguenti operazioni tra i razionali, compatibili con la relazione di equivalenza \(\sim\):

  • somma: \((a_1,b_1)+(a_2,b_2) = (a_1b_2+b_1a_2,b_1b_2)\)
  • prodotto: \((a_1,b_1)\cdot (a_2,b_2) = (a_1a_2,b_1b_2)\)

Con la notazione in frazioni, le precedenti operazioni diventano:

\( \quad \dfrac{a_1}{b_1} + \dfrac{a_2}{b_2} = \dfrac{a_1b_2 + b_1a_2}{b_1b_2} \)

\( \quad \dfrac{a_1}{b_1} \cdot \dfrac{a_2}{b_2} = \dfrac{a_1a_2}{b_1b_2} \)

Si noti che lo \(0\) e l'\(1\) sono le classi di equivalenza rispettivamente \([(0,k)]\) e \([(k,k)]\), con \(k \in \mathbb{Z}\setminus \{0\}\).

Sia \(a/b = [(a,b)] \in \mathbb{Q} \). Con le operazioni così definite, \(\mathbb{Z}\) ha

  • elemento neutro della somma \(0\): $$ \dfrac{a}{b} + 0 = [(a,b) + (0,d)] = [(ad+0,bd)] = [(a,b)] = \dfrac{a}{b} $$
  • elemento neutro del prodotto \(1\): $$ \dfrac{a}{b} \cdot 1 = [(a,b) \cdot (d,d)] = [(ad,bd)] = [(a,b)] = \dfrac{a}{b} $$
  • elemento opposto \(- \dfrac{a}{b} = [(-a,b)] \): $$ \dfrac{a}{b} + \left(- \dfrac{a}{b}\right) = [(a,b) + (-a,b)] = [(-ab+ab,b^2)] = [(0,b^2)] = 0 $$ Si noti che \((-a,b)\sim (a,-b)\), quindi è indifferente che il segno negativo stia al numeratore o al denominatore e può essere portato semplicemente davanti al segno di frazione.
  • elemento inverso \(\dfrac{b}{a}\):  $$ \dfrac{a}{b} \cdot \dfrac{b}{a} = [(a,b) \cdot (b,a)] = [(ab,ab)] = 1 $$

Si noti che l'elemento inverso non esiste in \(\mathbb{Z}\).

Inoltre, è facile dimostrare che valgono le proprietà 

  • commutativa: $$\dfrac{a_1 }{b_1} + \dfrac{a_2}{b_2} = \dfrac{a_2}{b_2}+\dfrac{a_1}{b_1}$$$$\dfrac{a_1 }{b_1} \cdot \dfrac{a_2}{b_2} = \dfrac{a_2}{b_2}\cdot\dfrac{a_1}{b_1}$$
  • associativa: $$ \left(\dfrac{a_1}{b_1}+\dfrac{a_2}{b_2}\right)+\dfrac{a_3}{b_3} = \dfrac{a_1}{b_1}+\left(\dfrac{a_2}{b_2}+\dfrac{a_3}{b_3}\right) $$$$ \left(\dfrac{a_1}{b_1}\cdot\dfrac{a_2}{b_2}\right)\cdot\dfrac{a_3}{b_3} = \dfrac{a_1}{b_1}\cdot\left(\dfrac{a_2}{b_2}\cdot\dfrac{a_3}{b_3}\right) $$
  • distributiva del prodotto rispetto alla somma: $$ \left(\dfrac{a_1}{b_1}+\dfrac{a_2}{b_2}\right)\cdot \dfrac{a_3}{b_3} = \dfrac{a_1}{b_1} \cdot \dfrac{a_3}{b_3}+\dfrac{a_2}{b_2} \cdot \dfrac{a_3}{b_3} $$

Rappresentazioni

Poiché esiste un isomorfismo che associa a ogni interno \(z\) il suo opposto \(-z\), ci concentriamo sulla rappresentazione dei razionali positivi. I razionali negativi si otterranno come opposto dei razionali positivi.

Frazioni

A questo punto il razionale \([(a,b)]\) viene semplicemente indicato con la notazione in frazione a cui siamo abituati:

$$ [(n,d)] = \dfrac{n}{d} $$

\(n\) prende il nome di numeratore, mentre \(d\) di denominatore. \(n/d\) si legge come il nome cardinale del numero \(n\) seguito dal nome ordinale del numero \(d\). Ad esempio, 

  • \(1/3\) si legge "un terzo";
  • \(4/5\) si legge "quattro quinti";
  • \(7/21\) si legge "sette ventunesimi";
  • etc.

Questa lettura deriva dal fatto che il significato matematico di \(n/d\) rappresenta \(n\) parti di \(d\). Per intenderci meglio: ricordi il problema all'inizio delle tre fette di torta da dividere in due persone? Ogni persona riceve \(3/2\), ovvero tre mezzi della quantità di torta iniziale.

Figura 1: le \(3\) fette di torta vengono divise in \(2\) parti uguali, ma la quantità totale resta \(3\). Ogni parte contiene \(3/2\) del totale.

Le frazioni positive si classificano in

  • proprie, se il numeratore è minore del denominatore, ovvero se appartengono alla classe di equivalenza \([(n,d)]\) tale che \(n \lt d\).
  • improprie, se il numeratore è maggiore del denominatore, ovvero se appartengono alla classe di equivalenza \([(n,d)]\) tale che \(n \gt d\). Tutte le frazioni improprie possono essere rappresentate come la somma tra un intero e una frazione propria. Infatti, grazie alla divisione di \(n\) con resto \(r\): $$ n \gt d \Rightarrow \exists q,r\in \mathbb{Z} : \dfrac{n}{d}=\dfrac{qd+r}{d} = q + \dfrac{r}{d} $$ dove \(r \lt d\). Per questo motivo si può omettere il segno "\(+\)" e scrivere semplicemente \(q\dfrac{r}{d}\). Questa notazione si chiama frazione mista.
  • apparente, se il numeratore è un multiplo del denominatore, ovvero se appartengono alla classe di equivalenza \([(n,d)]\) tale che \(n = qd\), con \(q\in \mathbb{Z}\). Si noti che tutti gli interi appartengono alla classe di equivalenza \([(qd,d)]\) e tutti i razionali appartenenti alla classe di equivalenza \([(qd,d)]\) sono interi, pertanto $$ z \in \mathbb{Z} \Leftrightarrow z = [(qd,d)], q \in \mathbb{Z} $$. In questo senso \(\mathbb{Z}\) è un sottoinsieme di \(\mathbb{Q}\). In particolare, si ha \([(kd,d)] = q\). In parole povere: \(n/d\) è una frazione apparente se e solo se la divisione con resto di \(n\) per \(d\) dà resto nullo ed è pari al quoziente \(q\), che sarà un numero intero.

Le frazioni proprie sono strettamente minori di \(1\), mentre le improprie sono strettamente maggiori di \(1\). Le frazioni uguali a \(1\) sono apparenti e il numeratore è uguale al denominatore.

Rappresentazione decimale

Esiste anche un'altra notazione: la rappresentazione decimale. Grazie alla rappresentazione mista, resta dimostrato che ogni numero razionale \(a/b\) può essere rappresentato come la somma (o la differenza, nel caso di un razionale negativo) di una somma di \(m\) razionali \(r_1,...,r_m\) e di una serie di potenze del \(10\) con coefficiente naturale \(p\):

$$ \dfrac{a}{b} = \sum_{i=1}^{m} r_i + \sum_{i=m+1}^{\infty} p\cdot 10^{-ki} $$

\(p\) si chiama periodo.

Ad esempio:

  • \(\dfrac{3}{2} = 1\dfrac{1}{2} = 1 + \dfrac{1}{2} + \sum_{i=2}^{n} 0\cdot 10^{-i} \)
  • \(\dfrac{5}{3} = 1\dfrac{2}{3} = 1 + \sum_{i=1}^{n} 6\cdot 10^{-i}\)
  • \( 1 = 1 + \sum_{i=2}^{n} 0\cdot 10^{-i}\)
  • \( \dfrac{13}{11} = 1\dfrac{2}{11} = 1 + \sum_{i=1}^{n} 18\cdot 10^{-ki}\)
  • \( \dfrac{2452}{3} = 817\dfrac{1}{3} = 817 + \sum_{i=1}^{n} 3\cdot 10^{-i}\)

Per semplificare la notazione, si scrive il numero \(q\) della notazione mista, seguito dalla virgola \(,\) e da una sequenza di naturali \(b_0b_1b_2...\) che, dopo alcune cifre, cominciano a ripetersi nel periodo, che viene indicato con una linea.

Ad esempio:

  • \(\dfrac{3}{2} = 1,5\overline{0} = 1,50000...\)
  • \(\dfrac{5}{3} = 1,\overline{6} = 1,6666...\)
  • \( 1 = 1,\overline{0} = 1,0000...\)
  • \( \dfrac{13}{11} = 1,\overline{18} = 1,18181818...\)
  • \( \dfrac{2452}{3} = 817,\overline{3}=817,3333...\)

La virgola si chiama separatore decimale, il numero a sinistra della virgola parte intera, mentre la parte a destra si chiama parte decimale. La parte decimale si suddivide ancora in antiperiodo, ovvero la parte che non si ripete, e periodo, ossia la parte che si ripete e che viene indicata sotto la linea. Nella notazione anglosassone si usa il punto \(.\) come separatore decimale.

Solitamente, se la parte periodica è \(\overline{0}\), questa viene omessa.

Numerabilità

La numerabilità dell'insieme \(\mathbb{Q}\) è stata dimostrata da Georg Cantor [1] utilizzando lo schema in Figura 2.

Figura 2: dimostrazione di Cantor della numerabilità di \(\mathbb{Q}\). I razionali rossi non rappresentano nuovi numeri razionali rispetto a numeri comparsi in precedenza nel percorso.

Si assegna al razionale \(0\) lo \(0\) dei naturali. Successivamente, a ogni classe di equivalenza \([(a,b)]\) (e, quindi, a ogni razionale) può essere assegnato un naturale seguendo il percorso indicato dalle frecce. Dunque, l'insieme dei razionali positivi è infinito numerabile. Lo stesso procedimento può essere applicato ai razionali negativi, quindi anche questo insieme è infinito numerabile. Poiché \(\mathbb{Q}\) è l'unione degli insiemi dei razionali positivi e di quelli negativi e poiché l'unione di insiemi infinito numerabili è infinito numerabile,  \(\mathbb{Q}\) è infinito numerabile e la sua cardinalità è \(\aleph_0\).

È banale dimostrare che

  • \(\sup \mathbb{Q} = +\infty\)
  • \(\inf \mathbb{Q} = -\infty\)

Riferimenti

[1] Numero razionale - Wikipedia

Immagini

Figura 1: generato con Microsoft Paint.

Figura 2: di Cronholm144 - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=2203732.

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